Archivio mensile 8 Giugno 2018

“Di razza ebraica”: vivere le leggi razziali

Presentiamo con piacere questo evento organizzato dalla nostra socia Carmen dell’Aversano.

Pur non essendo in senso stretto un evento XlinX, crediamo meriti supporto nella diffusione, se non altro per l’alto valore etico dell’iniziativa.

“Di razza ebraica” si svolgerà a Pisa, in via degli Uffizi 1 presso lo spazio “Sotto le Logge”, il prossimo 11 giugno 2018 dalle 17:00 alle 20:00.

Di seguito il comunicato stampa:

Scopo di questo evento, pensato per il secondo congresso dell’AIPH (Associazione Italiana di
Public History), è far uscire la storia dalla modalità spesso libresca e invariabilmente passiva che
caratterizza ancor oggi la maggior parte delle proposte didattiche e comunicative, sia nel nostro
Paese che all’estero, per farla diventare un’esperienza. La trasmissione di informazioni precise e
dettagliate, che derivano da un lungo e scrupoloso lavoro di documentazione, assistito dalla
consulenza di specialisti, si associa all’immersione in situazioni impreviste e spiazzanti, in grado di
generare un forte coinvolgimento emotivo e di imporsi come intense e memorabili.
L’idea di questo evento si ispira a una forma artistica che comincia ad essere sempre più nota,
anche nel nostro Paese, con l’acronimo LARP (Live Action Role Play, gioco di ruolo dal vivo), e
nasce da una lunga, intensa e fruttuosa collaborazione tra il Centro Interdipartimentale di Studi
Ebraici dell’Università di Pisa e Secondi figli, associazione culturale che a Pisa promuove il gioco
di ruolo dal vivo ed altre esperienze collegate. È superfluo precisare che nel contesto LARP il
termine “gioco” non è il contrario di “serio”, ma designa unicamente la creazione di un universo di
esperienze parallelo a quello della vita di tutti i giorni.
Per quanto in tutto il mondo la forma LARP venga regolarmente usata per esplorare temi
eticamente e policamente rilevantissimi, sia della storia sia dell’attualità, con risultati di grande
coinvolgimento e, conseguentemente, di apprezzabile portata etica e sociale, per quanto ne
sappiamo questa è la prima volta che un’esperienza riconducibile al LARP ha per oggetto le leggi
razziali.
È evidente che il senso e il valore di questa iniziativa si fondano sul rispetto non soltanto della
verità storica (garantito dalla consulenza di specialisti, a cui va la nostra riconoscenza), ma anche e
soprattutto della sensibilità delle persone della cui storia (individuale e collettiva) fa parte
l’esperienza della persecuzione inaugurata dalle leggi razziali. Per questo il progetto è stato
sottoposto alla Comunità ebraica di Pisa e, per il tramite di questa, alla presidenza dell’UCEI
(Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), che hanno garantito la loro piena approvazione.

Si ringrazia anche la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC di Milano per aver messo gentilmente a disposizione documenti tratti del suo straordinario archivio.
L’iniziativa è progettata per garantire l’inclusione immediata e aproblematica nell’esperienza di
chiunque sia interessato a partecipare, senza necessità di preparazione preliminare o di
prenotazione. Il luogo, lo spazio “Sotto le logge” (via degli Uffizi 1, di fronte alle Logge dei
Banchi, a Pisa, spazio gentilmente concesso dall’architetto Roberto Pasqualetti in rappresentanza
del Comune di Pisa), si trova al centro della città in una zona intensamente frequentata, e faciliterà
un afflusso intenso; è possibile prenotarsi scrivendo a eventoleggirazziali@gmail.com
Il nostro lavoro è finalizzato a proporre una simulazione il più possibile diretta e coinvolgente di
quella che è plausibile sia stata per gli ebrei italiani l’esperienza della promulgazione delle leggi
razziali, e degli eventi successivi. È comunque importante precisare che l’iniziativa non intende
proporre una replica esatta di eventi storici precisi che si sono verificati in luoghi e momenti
specifici, bensì un modello generale di ciò che, in base alla documentazione storica disponibile e
alle sue interpretazioni più autorevoli e accreditate, è plausibile sia stato esperito dalla maggioranza
degli ebrei italiani: anche se l’evento avrà luogo a Pisa, il suo oggetto sarà la condizione degli ebrei
italiani in genere, non soltanto o specificamente a Pisa o in Toscana. Come per tutte le forme d’arte,
l’obiettivo che si prefigge il nostro lavoro non è il vero bensì il verosimile.
È naturalmente imprescindibile garantire in ogni momento il rispetto dei limiti dei partecipanti: al
momento di iniziare il gioco a ciascuno verrà spiegato che, se si sente eccessivamente a disagio,
può rivolgersi in qualsiasi momento ai responsabili dell’evento (che saranno sempre
immediatamente identificabili), che gli permetteranno di allontanarsi.

Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il sostegno di:

Arturo Marzano (Università di Pisa);
Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore, Pisa);
Guri Schwarz (Università di Genova);
Enrica Salvatori (Università di Pisa, Associazione Italiana di Public History);
Nicoletta Salvatori;
Arch. Roberto Pasqualetti (Comune di Pisa);
Fondazione CDEC Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea;
Veronica Angeli;

e soprattutto Alessandra Veronese, direttore del CISE–Centro Interuniversitario di Studi
Ebraici dell’Università di Pisa, che ha creduto fin dall’inizio nel progetto, ci ha dato tutto
l’appoggio della sua autorevolezza, ed è intervenuta con grande generosità a risolvere situazioni di
reale emergenza.

A tutti loro i nostri più sinceri ringraziamenti.
La responsabilità delle “licenze poetiche”, inevitabili in un evento di questo genere, resta
naturalmente nostra.